Valutazione Diamanti

Oreficeria Lupetta acquista per contanti diamanti. Per una corretta valutazione dei diamanti si segue il cosiddetto criterio delle 4 C, Tutte e quattro, o meglio, la loro combinazione,  conferisce al diamante la propria unicità e permette di determinarne il valore di mercato, e sono rispettivamente:

Carat Weight o peso in Italiano.  I carati sono l’unità di peso dei diamanti e corrispondono a 1/5 di grammo (5 carati = 1 grammo).

Color o colore in Italiano. I diamanti si presentano in quasi ogni colore, anche se il giallo e il marrone sono i più comuni. I diamanti "neri" non sono veramente tali, ma piuttosto contengono numerose inclusioni che danno alla gemma il loro aspetto scuro. Quando il colore è abbastanza saturo nei diamanti, la pietra può essere definita dal gemmologo diamante di colore fancy (in italiano può essere tradotto fantasia), altrimenti vengono graduati per colore con la normale scala di colore dei diamanti bianchi. I diamanti di colore contengono impurità o difetti strutturali che causano la colorazione, mentre quelli puri o quasi puri sono trasparenti e senza colore. Il Gemologic Institut of America (GIA) classifica i diamanti incolori con sfumature di colore giallo e marrone a bassa saturazione  come diamanti nella scala normale del colore, e applica una scala di valutazione dalla 'D' (bianco eccezionale) alla 'Z' (giallo chiaro). Il GIA classifica i diamanti che hanno più colore di un diamante 'Z' come fancy, insieme a quelli di colore diverso da giallo o marrone. I diamanti di colore più rari sono quelli di colore rosso, che non raggiungono mai dimensioni notevoli, seguiti da quelli color verde intenso e quindi da quelli blu.Il colore di un diamante è forse la sua caratteristica più apprezzabile anche ad occhio nudo.
In linea generale più il diamante è bianco e più la luce riesce ad attraversare la pietra con facilità riflettendosi verso l'osservatore. Il colore di un diamante incide notevolmente sul valore di ogni singola pietra concorrendo in modo significativo alla formazione del prezzo.
Un diamante di colore G o H (un ottimo colore bianco, molto usato in gioielleria) può valere anche un 50% in più della stessa pietra di colore I o J a parità delle altre caratteristiche ( taglio, caratura e purezza ) . La valutazione del colore di un diamante è estremamente difficile e viene svolta anche con l'aiuto di pietre colorate di riferimento dette pietre di paragone (master stones)  poste sotto una luce molto bianca ( daylight ) che riproduce la luce diffusa di una giornata di sole. Le pietre di paragone vengono poste in appositi cartoncini bianchi accanto al diamante da valutare ed il grado di colore viene così determinato per confronto diretto con le pietre di riferimento.
Naturalmente l'occhio di chi assegna la gradazione di colore ad un diamante ( generalmente un gemmologo ) deve essere molto allenato poichè anche minime sfumature di colore possono incidere in modo determinante sul valore finale di un diamante. 

Clarity o Purezza in Italiano. La purezza di un diamante, ovvero le sue caratteristiche interne, dipende dalle inclusioni presenti nella pietre. La purezza viene valutata su una scala decrescente che consta di questi parametri:Un diamante si dice esente da caratteristiche interne (o puro o IF) quando non sono visibili inclusioni esaminando la pietra con una lente di ingrandimento avente un ingrandimento di 10 x.Si dice VVS quando contiene inclusioni molto molto piccole difficilmente  individuabili con una lente a 10 x da un occhio esperto ed allenato, che può essere a sua volta suddiviso in VVS1 e VVS2.VS con inclusioni molto piccole visibili con difficoltà o visibili facilmente con una lente a 10 x da un occhio esperto ed allenato, che altrettanto può essere suddiviso in VS1 e VS2,SI1 inclusioni piccole,visibili con facilità con una lente a 10 x da un occhio esperto ed allenatoPiquè sono inclusioni visibili a occhio nudo e si divide in piquè 1,2,3 a secondo delle dimensioni e al posizionamento e la conseguente diminuzione della brillantezza.

Cut o taglio in italiano.Il taglio, ovvero la quarta caratteristica che concorre a formare il prezzo del diamante, non è da sottovalutare. Una pietra ben proporzionata è molto più vendibile di una dal taglio approssimativo. Le fasi della lavorazione del taglio sono cinque: a) lo studio e il disegno del grezzo; b) il clivaggio o sezione mediante sega; c) la sbozzatura; d) la sfaccettatura; e) la lucidatura. Il taglio più comune e commerciabile del diamante è quello a "brillante rotondo ", che prevede una lavorazione, in fase di sfaccettatura, tale da ottenere 57 faccette(56 piu’ la tavola).

Esistono poi altri tipi di taglio che vanno dalla marquise al taglio smeraldo,ovale princess a cuore etc etc... 

Taglio diamanti

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