Il coronavirus farà scoppiare definitivamente la bolla dei Rolex?

La crisi causata dal coronavirus sta facendo letteralmente vacillare le nostre economie. Gli effetti sono visibili anche nel mondo degli orologi e il suo passaggio ha già lasciato delle tracce: la fine di Baselworld sembra quasi certa, diversi concessionari hanno chiuso i battenti e in generale si registra una minore propensione agli acquisti. Alcune marche di orologi hanno dimostrato coraggio decidendo di presentare le loro novità sui propri siti internet o usando modalità alternative, mentre i colossi del settore hanno scelta la via della prudenza. Patek Philippe, ad esempio, ha deciso di fare una pausa rimandando le novità al 2021. E anche Rolex non si sa ancora cosa farà. Finora, infatti, la marca coronata ha rimandato il lancio dei nuovi prodotti a data da destinarsi. Ma quali ripercussioni potrebbero esserci sui modelli Rolex classici? La bolla dei Rolex sta per scoppiare definitivamente, o nemmeno queste circostanze riusciranno a scalfire la solidità del marchio? Dal canto nostro abbiamo deciso di approfondire la questione analizzando i dati provenienti dalla piattaforma online di Chrono24.

 

Motivi per cui la bolla dei Rolex potrebbe scoppiare

Osservando le cifre prese da Chrono24 si evincono essenzialmente due segnali che potrebbero indicare un eventuale scoppio della bolla. Il primo riguarda l’aumento del numero dei modelli Rolex offerti sul mercato, che nel 2020 è aumentato del 4,8% rispetto al 2019. Questo potrebbe anche voler dire che alcuni possessori di Rolex in questo momento stiano mettendo in vendita i propri orologi per aumentare la propria liquidità. Se il numero di orologi offerti sul mercato aumenta, questo ha ripercussioni non solo sull’immagine della marca ma, nel momento in cui l’offerta supera la domanda, anche sui prezzi.

 


Inserzioni di Rolex su Chrono24 (a metà aprile 2019)

 

A tal proposito andiamo a guardare più da vicino le performance di alcuni tra i modelli Rolex più amati, come il Rolex Daytona 116500LN, il Rolex GMT Master II Pepsi 126710 BLRO, il Rolex GMT Master II Batman 116710 BLNR e il Rolex GMT Master II Lunette Noire (la produzione di quest’ultimo è stata interrotta a marzo 2019). Si nota che nel primo trimestre del 2020 tutti registravano un rendimento leggermente in perdita. Sono i primi sintomi di un possibile scoppio della bolla dei Rolex o è solo una fase negativa transitoria?

 


Performance del Rolex Daytona 116500LN

 


Performance del Rolex GMT Master II 116710BLNR

 


Performance del Rolex GMT Master II LN

 


Performance del Rolex GMT Master II Pepsi

 

Motivi per cui la bolla dei Rolex non scoppierà

Se i modelli sopracitati hanno registrato una lieve tendenza al ribasso, altri invece mostrano un valore sostanzialmente stabile o addirittura un trend positivo. Tra questi troviamo, ad esempio, il Rolex Datejust 1601 e il Rolex Air King 5500: entrambi hanno visto aumentare leggermente il proprio valore nel marzo 2020. Il Rolex Explorer II 16570 ha mantenuto stabile il proprio valore per mesi, proprio come il Rolex Submariner Date 16610, sebbene anche qui il trend mostri una tendenza lievemente in rialzo.
 


Performance del Rolex Air King 5500

 


Performance del Rolex Datejust 1601

 


Performance del Rolex Explorer II 16570

 


Performance del Rolex Submariner Date 16610

 


Performance del Rolex Submariner Date 16610

 

Inoltre, anche se il numero di annunci di modelli Rolex su Chrono24 è cresciuto, il prezzo di vendita si è mantenuto perlopiù stabile registrando un calo pari solo al -1,8 %.

 


Andamento dei prezzi di vendita medi per i modelli Rolex su Chrono24

 

Confrontando il numero delle richieste dell’ultimo trimestre del 2019 con quelle del primo trimestre del 2020 si evince che la domanda di Rolex è addirittura aumentata del 7,8%. Pertanto, l’eventualità di un’incremento dell’offerta tale da arrivare a superare la domanda non si è verificata. Al contrario, nel primo trimestre del 2020 il prezzo medio delle offerte è salito del 5%. Ciò dimostra che in generale i clienti sono pronti a spendere di più per un Rolex e che la bolla non è in procinto di scoppiare.

 

Conclusione

Da un lato, è interessante notare che siano soprattutto quei modelli che l’anno scorso venivano venduti molto al di sopra del loro prezzo di listino, come ad esempio il Rolex Daytona 116500LN, il Rolex GMT Master II Pepsi 126710 BLRO e il Rolex GMT Master II Batman, ad essere in stallo o ad aver visto una leggera diminuzione di valore. Tuttavia, bisogna sempre considerare che i loro prezzi di mercato sono ancora ben al di sopra di quelli di listino e che finora non hanno ceduto assolutamente il passo in termini di popolarità e attrattiva.

 

Dall’altro lato, sono proprio i modelli come il Rolex Datejust 1601, il Rolex Air King 5500 e il Rolex Submariner Date 16610 ad aver dimostrato un’ottima stabilità anche in questo periodo di crisi e sono perfino aumentati leggermente di valore, allontanando di fatto le ombre su un potenziale scoppio della bolla. Gli orologi sono sempre soggetti a delle piccole fluttuazioni di prezzo e questo di tanto in tanto si può ripercuotere negativamente sul rendimento. Certo è che al momento non si registrano grandi cambiamenti né un calo di interesse nei confronti dei Rolex, piuttosto è vero il contrario. D’altronde nessuno sa mantenere l’attrattiva e la reputazione della marca meglio di Rolex. Infatti, la manifattura svizzera ha già annunciato da tempo che ridurrà il volume di produzione per il 2020 del 20%. Questa sembra essere una mossa intelligente per assicurarsi che anche in tempi difficili l’offerta non superi la domanda e che la marca continui a godere del prestigio tanto ammirato e amato dagli appassionati di Rolex.

 

fonte: Chrono24.it – magazine

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